Le auto ‘intelligenti’ potrebbero trasmettere i loro dati alle compagnie assicurative

Le auto 'intelligenti' potrebbero essere trasmettendo i loro dati alle compagnie assicurative Le auto ‘intelligenti’ potrebbero essere trasmettendo i loro dati alle compagnie assicurative (Foto: Malte Helmhold/Unsplash)

Secondo un articolo del The New York Times, le auto “collegate” potrebbero trasmettere i loro dati di guida alle compagnie assicurative senza il loro consenso.

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L’articolo dettaglia come i produttori di automobili, come la General Motors, stiano condividendo il comportamento di guida dei clienti con le aziende di raccolta dati, come la LexisNexis, che a loro volta vendono queste informazioni alle compagnie assicurative.

Il The New York Times ha citato l’esempio di un locatario di una Chevrolet Bolt EV che ha scoperto solo dopo che le sue tariffe sono aumentate presumibilmente del 21 per cento che le sue abitudini di guida venivano condivise con la sua compagnia assicurativa.

Kenn Dahl, 65 anni, ha sostenuto che il suo agente assicurativo ha giustificato l’aumento di prezzo basandosi sui dati raccolti da LexisNexis, che ha compilato un rapporto tracciando ogni volta che lui e sua moglie guidavano l’auto per un periodo di sei mesi.

Secondo lui, il rapporto di 258 pagine conteneva informazioni sugli orari di inizio e fine dei loro viaggi, la distanza percorsa e altri dati che dettagliavano possibili violazioni dei limiti di velocità, oltre a frenate brusche e accelerazioni.

Il rapporto conteneva informazioni su un viaggio specifico a giugno che è durato 18 minuti e ha coperto circa 11 km. Durante lo stesso viaggio, il rapporto di LexisNexis ha registrato due casi di accelerazione rapida e due incidenti di frenata brusca.

Dahl ha sostenuto di non avere idea che le sue informazioni venissero tracciate e condivise. “Sembra un tradimento. Stanno prendendo informazioni che non sapevo sarebbero state condivise e stanno influenzando la nostra assicurazione”, ha detto al The New York Times.

Tuttavia, la GM non è l’unica azienda automobilistica che raccoglie dati tramite connessione Internet e li fornisce poi alle compagnie assicurative.

L’articolo ha anche evidenziato che Subaru, Mitsubishi, Honda, Kia e Hyundai offrono ai conducenti la possibilità di attivare funzioni simili senza che siano a conoscenza che i dati vengono venduti a intermediari simili a LexisNexis.

Il problema, secondo l’articolo, è la mancanza di trasparenza dei produttori di automobili. Quando una persona accetta attivamente di monitorare le proprie abitudini di guida, questa pratica è conosciuta come “assicurazione basata sull’uso”.

Tuttavia, come spiega l’articolo del The New York Times, sta diventando sempre più comune con le auto collegate a Internet che i conducenti acconsentano, senza saperlo, a condividere i propri dati.

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